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Trans d'Havet 2017

Oggi è un venerdì speciale. Sto pomeriggio niente lavoro, sono a casa a dormire e rilassarmi. Tra poche ore parte la Trans d'Havet, la MIA Trans d'Havet, 80km D+5500. La mia follia di quest'anno, una delle gare più dure del panorama Veneto, la mia prima gara da 5 punti ITRA.
Cena carboload e alle 19:30 mi avvio verso Valdagno; andare a Valdagno è lunghetta per me, circa un 1h e 30 di macchina. Per la Laura e Luisa che hanno deciso di venire ad aspettarmi all'arrivo sarà ancora peggio (prenderanno treno e bus).
Andando penso al perché ho scelto proprio la Trans d'Havet... I motivi sono stati tanti: mi sono innamorato dei video e delle foto del sito, panorami e posti meravigliosi!  Ma anche le tante vette da passare, l'estrema difficoltà del percorso, il partire di notte, l'organizzazione che so essere top... E non dimentichiamo i racconti del Gae!
Sono le 21 e sono finalmente arrivato al palazzetto. Fuori del palazzetto c'è un bar che è stato allestito e serve pasta fredda o insalata di riso agli atleti a prezzo convenzionato. Sembre una piccola sagra di paese! Entro nel palazzeto e il clima è irreale... al centro del palazzetto, su dei tavoli distribuiscono i pettorali. C'è un silenzio incredibile! Sugli spalti gli atleti si cambiano, parlano a bassa voce o dormono stesi sui gradoni del palazzetto. Il contrasto tra il cazzeggio fuori e la serietà che si respira dentro e già ti rendi conto ke il tempo per scherzare è finito.
Mi cambio, consegno la borsa e vado fuori, non ho sonno e sono un casinista io... nel palazzetto mi farei riconoscere!
Nel frattempo sono arrivati Matteo ed il Gae ed inganniamo l'attesa parlando del più e del meno. Altri del forum arrivano, tra cui un trafelatissimo Freccia che causa traffico è un po' in ritardo.
Ore 22:15. Tutti nel palazzetto. C'é il briefing dove ci spiegano com'è segnalato il percorso, ci ragguagliano sulle condizioni meteo, ci spiegano un po' come muoverci in gara.  Arrivano altri protagonisti del forum come Tommi2705 e StefanoG.
Subito dopo ci spostiamo fuori e arrivano le corriere (3) che ci porteranno alla linea di partenza  a Piovene Rocchette. In circa 25 minuti siamo arrivati.
A Piovene c'è la sagra del paese, stand gastronomico, gente che balla e 350 cretini vestiti attillati, con zaini borracce e tubettini, seduti ai bordi delle strade e nel parco... fa un po' strano! Vado allo stand a prendermi dell'acqua da bere e vedo un altro trailer che si prende un piatto di bigoli!(alle 23:15 abbondanti , prima di fare 82 km su e giù?!?!)
Alle 23:30 entriamo in griglia, sotto il gonfiabile. Vedo anche un po' di top che hanno sempre lo zaino 1/4 del mio... Ma come fanno metterci la roba obbligatoria in così poco spazio? Mistero!

È mezzanotte! Si parte... Una partenza soft, tanto che son quasi sorpreso! Dall'inspiegabile partenza a 4 al km che capita in tutte le gare a sto avvio più lento... non è tanto la lunghezza della gara a causarlo quando la partenza di notte, la strana atmosfera... correre di notte con la frontale, il pubblico che ti incita, ma che vedi solo come ombre... pare tutto più calmo e ovattato.
Facciamo le prime curve in paese e ci avviamo verso la prima salita che ci porterà al monte Summano. Le curve di Piovene sono piene di persone che ci incitano, un grazie a questi che ci aspettavano al buio, dopo mezzanotte mentre il paese era in sagra mi sembra il minimo...
Da asfalto si passa velocemente ad una mulattiera che sale abbastanza ripidamente. Non è  una salita feroce, ma nel giro di 10 km siamo in cima al Summano (1296 mt), il crocifisso particolare posto in cima illuminato dalle nostre frontale è imponente ed anche un po' sinistro.

Finora salire di notte è stato facile, la mulattiera era ciottolosa ed eravamo piuttosto stretti e quindi ci illuminavamo un po' a vicenda.  Ora si scende per le creste... La discesa è una buona discesa, un po' tecnica ma non troppo, con la frontale ed un po' di prudenza la si fa bene.

Si ricomincia  a salire, verso il Monte Novegno. Il sentiero sale, ma non troppo ripido, lo corro. Ci siamo sgranati, ma l'organizzazione fortunatamente ha legato le balise segna-percorso con dei catarifrangenti. Basta alzare la testa e, illuminati dalla frontale, ti segnano il percorso. La discesa del Novegno arriva presto... e presto finisce.

Giù dalla discesa un organizzatore mi vede arrivare e mi fa "Alba". Alzo la testa, saranno le 3 am, buio pesto. "No me par gnancora" dico, lui "No, questo è il monte Alba". Mi scuso per la mia insolenza, ma erano troppe le cimette da ricordare.

Il Monte Alba è piccolo e lo ricordo con piacere perché ha il fondo di fogliette marroni tipiche da sottobosco e a me piace... in salita l'ho corso bene, poi anche in cima dove ci sarà un km di mangia e bevi, ma la discesa era infida perché sotto le fogliette c'erano pericolose radici... sono scivolato un paio di volte senza conseguenze.
Arrivo al secondo ristoro dove trovo tommy2705. Piccola chiosa sui ristori: sono ogni 12-13 km alternati punti acqua, e globali. I punti acqua hanno acqua, birra, coca cola e sali. Gli altri hanno di tutto: frutta, frutta secca, pane... fornitissimi. 
Parto dal secondo ristoro con tommy2705 e assieme saliamo... ma sto molto bene e pian piano in salita lo stacco e al primo check in passo in un'incredibile 25esima posizione.
Siamo in un tratto scoperto e tira un po' di arietta. Mi son messo il pettorale e sento che sotto il pettorale la traspirazione della maglietta non riesce a lavorare e ho la pancia bagnata... la cosa non mi piace! Io anche in gara mangio di tutto senza problemi, ma se ho la pancia bagnata vado ko facilmente.
Ormai comincia a schiarire, saranno le 4 e 30 e imbocchiamo la strada delle 52 gallerie.  Comincia anche a piovigginare. 

Non avevo mai visto queste famose gallerie e sono impressionato dalla loro lunghezza, ce ne sono di 40-50 metri, e anche dal come sono in salita al loro interno.  Non voglio neanche pensare alla fatica che deve essere costato fare 52 gallerie con i mezzi dell'epoca. Ci sono dei tratti scoperti e li ormai è chiaro... non vedo l'ora finiscano le 52 gallerie per togliermi sta torcia dalla testa.

Smette di piovigginare e finalmente esco dalla galleria Trans d'Havet, l'ultima nel nostro verso di percorrenza e quella che dà il nome alla gara. Ora si scende, prossimo obiettivo Pian Delle fugazze. 

Li forse vedrò Marco... anzi mi sa di no, lui dovrebbe essere lì per le 7 e 30, io invece arrivo intorno alla 6 e 30.

Sto tenendo un signor ritmo! Al ristoro mi offrono della minestrina. La accetto sperando che il brodo caldo ripristini il mio stomaco ke per la verità nn mi ha dato grosso fastidio per ora ma sento ke nn è a posto...

Mi si avvicina Anita, la compagna di Eddy, ke lo aspetta qui al pian delle fugazze, le dico subito ke nn ho visto Eddy... mi dice che è un po indietro e si sincera delle mie condizioni.
Riparto di buona lena, rinfrancato dal ristoro, si dice infatti ke il brodo di pian delle fugazze faccia miracoli. Adesso si sale nuovamente,  c'è il Cornetto da oltrepassare. Ma la salita e il successivo mangia e bevi mi viene via facilissimo e senza intoppi.
Arrivo a Passo CampoGrosso, sono le 8 di mattina e sono al km 48. Mi fanno i complimenti: "Sei 25 esimo, sei forte" .. "Mia moglie dice come l'aceto in polvere!" Ridiamo assieme. Faccio il pieno alla sacca idrica: via via che si è aperta la giornata ha cominciato a scaldare e ora mi aspetta la salita al Carega. Meglio non rischiare.
Parto assieme ad un altro trailer ad attaccare la salita, la salita al Carega è una cosa ke nn avevo mai fatto, la salita più dura che mi ricordi... e non ne ho fatte poche.

Sembra un po' la salita alla forcella della Transpelmo, ma più dura, per tratti è tutto un camminare in diagonale cercando appigli nel ghiaione. Poi quasi verticale sulla roccia nuda. Fa un caldo che mi sembra torrido (e sono solo le 9! )... in più un cagnolino mi segue passo passo e ogni tanto appoggia il suo muso freddo sulle mie gambe, infastidendomi un po', ma infine scavalchiamo la sella.
Qui pensavo di aver finito la salita dura ma avevo fatto male i compiti a casa... Dalla sella mi indicano cima Carega, più in là e più in su. La cosa mi sconforta un po' e nella piccola discesa prima di salire ancora fino ai 2200 e rotti del Carega vado male e perdo qualche posizione.
Poi riprende la salita, riaccendo la  lampadina, il motore va da Dio...e scavalco finalmente il Carega.  Sono nuovamente col trailer con cui ho iniziato la salita al Carega, cerco di farmi guidare da lui ma nn forzo troppo la discesa perché ho i piedi un po' dolenti a forza di calpestare​ ghiaione e siamo solo intorno al 55esimo.
Passiamo al Rifugio Scalorbi, ristoro idrico, e poi facciamo quelle che sono le due ultime salitelle prima della discesa che ci porterà a Cima Marana prima e al traguardo poi.  

Le due salite e relative discese mi vengono abbastanza bene, ma comincio a sentire il basso ventre che si ribella...  Passiamo per una bella vallata verde, con grossi massi rocciosi sparsi, un po' come grossi cubi di roccia sparsi in giro a caso. In mezzo al sentiero poi trovo le mucche.. devo uscire dal sentiero e aggirarle... tappano proprio i passaggi! Confesso che passare cosi vicino o dietro a questi grossi bovini mi fa un certo ke.


Arrivo al penultimo ristoro, km 66, con lo stomaco in subbuglio, anche qui c'è il brodo. Visto che la mattina aveva funzionato lo prendo anche qui.. poi bevo parecchio, ma dimentico di riempire la sacca idrica pensando di averne ancora.
Riparto, ma dopo poco comincio a camminare. Il sentiero è una strada bianca piana, normalmente lo divorerei ma non riesco. Sento l'urgenza di andare in bagno e così devo cercare un cespuglio... La cosa si ripete un paio di volte.
Mi rimetto a corricchiare a fatica, acqua nn ne ho, sono disidratato, dal 68 fino al ristoro del 75esimo sarà un calvario.
Abbasso lo sguardo al pettorale.. ho solo discesa, facile no? Prossima tappa Cima Marana, al 72esimo più o meno. Adesso siamo in cresta e passiamo diverse cimette, cerco di avere un ritmo decente ma dopo il "fattaccio" mi trascino...
Mi passa Tommy, gli faccio capire che non sto bene, che vada avanti.. mi saluta con un 'Vai troppo forte in salita!' che mi tira un po' su in uno dei momenti peggiori della gara.
Finalmente Cima Marana arriva, dopo so esserci una discesa bruttina e cerco di farmi guidare dalla gravità... Sono proprio giù di motore però... farò un km in discesa a 15' al km, uno zombi praticamente!
Finalmente il ristoro dei 75, li mi fermo un po' e bevo e mangio. Faccio un po' di conti... ho tenuto un gran tempo per 3/4 buoni di gara. Anche se camminassi fino alla fine starei sotto le 15 ore... avrei firmato tranquillamente a Piovene ieri notte per un tempo cosi.
Riparto e provo a correre questi maledetti 8 km ke mi rimangono, ma ci riesco male, appena fa una piccola salita cammino... insomma tempi da morto, diversi atleti mi superano... questa è la parte corribile dove di solito faccio il drago e che oggi pago!
Arrivo giù in paese e c'è una fontana pubblica dove ci si può dissetare. Dai suggerimenti di Gaetano sono 2.5... Mi metto in testa di correrli e lo faccio, mentre ci avviciniamo sempre di più al centro del paese.. 
Poco dopo, ad una svolta presidiata mi offrono dell'acqua, rifiuto con un: "No, adesso no...grazie" e loro di rimando.. "Perche ripassi dopo?"

Sono a Valdagno, imbocco il transennato Montura, saranno 60 metri all'arrivo, e subito scorgo la Laura che mi passa la Luisa. Luisa mi da' la mano e insieme corriamo verso il gonfiabile..
Ma la Luisa non tiene il passo, un po' la trascino, poi vede le giostrine del bar lì accanto e scappa lateramente e mi lascia da solo a tagliare il traguardo!


Rimbrottata dalla mamma, Luisa torna indietro e anche lei taglia il traguardo.

Scommettiamo su chi avrà più foto al traguardo?


Alla fine chiudo la mia Trans d'Havet in 14 h e 14' . Sono molto contento del crono anche se avrei potuto togliere tranquillamente una mezzora se nn avessi avuto il problema intestinale dell'ultima parte. A ristoro finale mi danno della fresca macedonia e un anti pioggia/vento Montura come premio finisher.
La gara è bellissima ma anche durissima, poco corribile, molto dolomitica. Si vedono dei posti meravigliosi come le gallerie, cima Carega.. dei bellissimi panorami. Mi è anche piaciuta la partenza a mezzanotte e la corsa nei boschi in notturna, la montagna di notte ha un fascino particolare! Il clima in cui si vive questa gara è speciale... è sicuramente un viaggio più ke una gara, un'esperienza ecco.


Aver avuto Laura e la Luisa ad attendermi al traguardo è stato uno stimolo ed una gioia... Anche la Laura oggi ha fatto un lungo viaggio con Luisa in treno e corriera.. l'ITRA dovrebbe riconoscere un paio di punti Endurance anche a lei!!

Bisogna sottolineare anche il monumentale lavoro svolto dal team ultraberico, ke organizza l'evento. Tutto molto pro, dal balisaggio ai ristori, passando per una preparazione dei sentieri encomiabile e i numerosi punti di controllo sul percorso. Se uno deve fare un viaggio lungo vuole un buon compagno di avventura... gli ultraberici nn tradiscono!

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