22 Ottobre. 09.35. Eccomi qui in griglia alla Venice Marathon come l'anno scorso. É passato parecchio dalla mia ultima maratona, circa 11 mesi!
Che ci faccio qui? Che c'entra uno che va a sentieri come me? Mi sono iscritto al Black Friday. Meno di 30 euro per una maratona internazionale bella come Venezia: non ho resistito. E sono anche curioso di misurarmi nuovamente su una Regina.
La preparazione logistica é come l'anno scorso: arrivo a Strà portato dal GAV, passeggiata, cambio, pisciata nel parco della Villa (non me ne vogliano, si sa' che porta bene) e sono pronto a chiacchierare con i vari Kitt e Zoi (che giocano in casa), e poi è già tempo di finire in griglia.
Prima del via un minuto di silenzio, l'inno d'italia e musica d'annata (me compare jacometo credo) da parte della banda di Cittadella. In griglia trovo Federico che mi annuncia il suo folle piano gara (partire "piano" e scendere di 10 secondi al km ogni 10 km e gli ultimi 2 a bomba) ... Federico è un pazzo (di quelli che le pazzie le portano a termine però!) Declino l'invito a unirmi a lui.
Count down... e si va. Mi rendo conto subito di aver fatto pipì troppo presto, oppure sarà il freddino, ma siamo al primo km e già studio il posto dove fermarmi!! Al 2,7 km sosta liberazione e poi mi metto in caccia dei pacer delle 3h e 10 ... Vorrei tener il loro passo per non bruciarmi troppo presto. Sto da Dio e viaggio intorno ai 4 '10, li raggiungo prima dei 10 km e mi accodo al loro ritmo, un 4'30 che dovrei tener benissimo.
Ed è cosi, la gara scorre velocemente, facciamo tutta la Riviera del Brenta, cerco di non chiaccherare coi pacer per risparmiare energia. Scambio qualche chiacchiera con Walter dell'atletica godigese. Ci troviamo per la seconda volta dietro i pacer delle 3h e 10: spero di non saltare come a Verona.
Finisce la Riviera, andiamo a Marghera, tratto relativamente breve e anonimo, sottopasso e via verso Mestre. La parte di Mestre mi piace perché c'è un sacco di gente che fa il tifo. Andiamo giù per il parco S. Giuliano, qui l'anno scorso cominciavo a sentire i primi segni di cedimento: oggi invece sono ancora pimpante, faccio fatica a tenermi dietro i pacer, voglio il ponte della libertà, dove andai in crisi l'anno scorso. Lo voglio mangiare stavolta.
Eccolo nella sua eterna lunghezza! "Chiudo gli occhi" e mi metto in modalità "corsa nella nebbia": la testa va per i cavoli suoi e la gambe vanno da sole. In poco tempo il ponte è andato, ma ho staccato i pacer. Ho fatto il ponte a 4'22!
Scendo dal ponte e so che ormai mancano pochi km. Comincio ad essere un po stanco: forse sta accelerazione potevo risparmiarmela.
Cerco di tenere il ritmo di 4'30 e per un po' ci riesco, scendiamo sul lungo mare, la banchina è tutta bagnata dal mare mosso. Poi incominciano i ponti e il ritmo va a farsi benedire. Sento dietro le voci dei pacer delle 3h 10. Mi raggiungono al ponte di barche. Mi lascio superare, ma li tengo lì e mi faccio il giro di San Marco.
Lì c'è Laura a salutarmi e nel doppio passaggio mi da una super carica!! Nel giro della piazza ci sono due pozzangherone, acqua alta, ci saranno 10 cm di acqua, ma potrebbe anche essercene un metro, nulla ti fermerebbe, il giro in piazza San Marco è da pelle d'oca!!
Manca un km... senza rendermene conto attorno a San Marco e subito dopo ho un po' rallentato. Mi rimetto a spingere, ma le gambe sono alla frutta, sento i crampi in arrivo e ci sono ancora tanti ponti. Me ne ricordavo 3 ma sono di più! Vedo il traguardo, un ultimo sforzo e chiudo in 3h 10' 33''. In real time dovrei essere ben sotto le 3h e 10.
Raccolgo le mie cose e il sacco-ristoro e mi dirigo verso il lungomare. Mi siedo come l'anno scorso a terra lungo la banchina. A vista mare. Riposare seduto a terra guardando il mare, con le gambe che ancora vibrano è speciale.
Venezia è sempre Venezia. Una maratona bella e dura, e stavolta l'ho proprio onorata correndo una gara intelligente e regolare: me la son goduta tutta!! È anche bello poi, una volta finita, andare a piedi alla stazione chiacchierando con Laura e ammirando gli scorci di Venezia e dell'arsenale. Sta diventando una tradizione ormai.
Quasi quasi l'anno prossimo...
Che mito che sei, Cimbro, bravissimo. Vedo che anche tu, come me (con quell'oretta di differenza) alla fine apprezzi di questa corsa ciò che le gira attorno. Riti familiari e non, compresi. Alla prossima
RispondiEliminaGrazie Gaetano. Venezia ha una sua magia che e' difficile descrivere e sono contento che tu l'abbia colta un po dal mio racconto. Ti aspetto all'UBW ... che non e' nemmeno un'ultra! ;-)
RispondiEliminaCome sempre, grande racconto Cimbro!
RispondiEliminaAncora complimenti per la tua prestazione, sei stato un metronomo!
Il mio piano tutto sommato non era così pazzo.. l'ho studiato per evitare di scoppiare nel finale.. ed ha funzionato!
Ci si becca al Gevero o al Bericus Winter!
A me sembrava pazzo... pensare di fare gli ultimi a mille mi viene difficile ;-) ... pero' sapevo che tu l'avresti portato a termine. Il Gevero lo salto... faro' Firenze.
RispondiEliminaE sia il winter dunque!